Mi chiamo Davide Stecca, amo la musica e i bimbi ai quali ho dedicato la maggior parte della mia vita. Suono il pianoforte ed il mio corpo. Sono diplomato al Conservatorio in Organo e Composizione Organistica. Ascolto musica di ogni genere. Sono un Esperto di didattica laboratoriale e Formatore docenti. Sono docente certificato ISNA – MSE e Gentle Teaching.

I miei laboratori sono esperienziali ed emozionali. Un viaggio attraverso le emozioni, il corpo come veicolo di relazioni, il tutto accompagnati dal ritmo e dalla musica.

Sono un ribelle, smemorato. Fin da quando ero piccolo e la mia vita scolastica mi ha portato alla ferma decisione di non voler essere un insegnante di musica a scuola ma ho seguito il mio sogno di cambiamento della didattica e pedagogia, per provare a donare benessere ai bimbi a scuola.

Ho deciso quindi di intraprendere la strada del formatore che svolgo ormai da tanti anni. Tengo laboratori per bambini e corsi di aggiornamento per gli insegnanti. Dopo alcuni anni di esperienza, mi sono cucito addosso il mio vestito elaborando RCVE: Ritmo, Corpo, Voce, Emozioni. Ho personalizzato questo Approccio Didattico Laboratoriale dove la musica è trasversale ai diversi campi di esperienza e alle discipline scolastiche. Mi piace osare, creare, percepire e giocare.

Durante le mie formazioni in presenza porto con me uno zaino pieno di clessidre, libri, fogli, quadrati di tulle colorati, cartoncini. Mi fanno compagnia anche le mie campane tibetane, una cassa e il cajon.

Durante i miei laboratori creo e faccio creare ritmi attraverso il corpo e la voce: amo osservare le persone che partecipano ai laboratori e cerco di capire le loro emozioni e i loro vissuti osservando i loro corpi, analizzando i loro “non detti”, ascoltandoli, entrando in empatia con loro.

Sono appassionato di Haiku: mi aiutano a sintetizzare la vita in 17 sillabe, amo scriverli, anche in coppia, e farli scrivere.

Rendo partecipi gli insegnanti che incontro della mia “Filosofia dell’errore”: dovremmo concederci più spesso di sbagliare, cogliendo l’opportunità dell’errore per andare verso mondi inesplorati. Credo fermamente nell’inclusione: svolgo interventi domiciliari mirati per persone con disabilità e penso che il metodo RCVE sia assolutamente inclusivo.

Ho conosciuto e approfondito l’approccio multisensoriale Snoezelen che ha arricchito i miei percorsi e strumenti di lavoro con un quadro concettuale e valoriale più ampio.

Assieme a Marta Zerbinati e Hr Care S.r.l. ho contribuito alla creazione di Universo Gentle Teaching e sono referente Italia dell’Institute of Gentle Teaching.  

Sono stato Presidente dell’Associazione Educatori Rinascimente e sono attualmente Vice Presidente dell’Associazione “Scuola Oltre”.

Ho una passione per gli albi illustrati che spesso leggo o faccio leggere durante le formazioni: rappresentano per me una fonte inesauribile…di coccole.

Sono in continua evoluzione con percorsi di crescita personale, filosofia, psicologia e pedagogia.

Amo ritrovare il mio tempo per pensare, meditare e creare! 

 

Ora guardiamo con gli occhi di una docente un mio laboratorio alla Scuola dell’Infanzia.

"Il suono è movimento, il suono è vibrazione, il suono è emozione… è questo il messaggio racchiuso nelle attività laboratoriali proposte, un messaggio che prende forma in corso d’opera, in itinere, che non viene mai esplicitato verbalmente o calato dall’alto ma “vissuto” dal singolo e interiorizzato da ognuno.

Nulla è lasciato al caso o all’improvvisazione: il setting di lavoro è ben definito, si lavora in cerchio, per favorire l’attenzione la concentrazione ma anche il contatto visivo tra i partecipanti, creando un clima, un’empatia di gruppo che determina da subito una forte interdipendenza tra dimensioni cognitive ed emotivo affettive. Intensità della voce, linguaggio non verbale, sguardi e disposizione d’animo sono tutti modulati in relazione agli interlocutori a cui il maestro si rivolge (adulti o bambini), avendo sempre, come unica prerogativa, l’accoglienza, il riconoscimento e la valorizzazione del singolo, come unità psicofisica unica, irripetibile, ma anche come unità parte di un gruppo, a cui partecipa e a cui si rivolge “offrendo” sé stesso. Il maestro Davide non perde mai di vista il singolo componente, il contatto oculare è un filo invisibile che lega l’esperto con ogni partecipante e, in modo spontaneo e naturale, in poco tempo si raggiunge una sintonia di gruppo: ognuno è concentrato sul sé e sull’altro, l’Io si afferma attraverso il noi, il noi esiste grazie all’affermazione dell’io. Il confine tra singolo e gruppo pur essendo ben definito si nutre di questa interdipendenza reciproca che lega tutti i partecipanti tra di loro e i partecipanti al maestro. Anche l’esperto cresce in questa sintonia di gruppo. Nulla è mai rigidamente programmato, le proposte nascono dai feedback ricevuti, si adattano con flessibilità sempre ragionata e mai casuale, a quanto via via emerge dal fertile terreno di lavoro.

Ogni micro attività elegge attenzione, ascolto, emulazione e sperimentazione come principi cardine. Le consegne sono sempre chiaramente esplicitate, un messaggio verbale precede l’esempio corporeo del maestro mentre l’ascolto e l’osservazione precedono “l’azione” dei componenti. Quando una sequenza viene appresa da tutti si introduce una variazione. Il singolo, da allievo, diventa maestro, in uno scambio reciproco di ruoli dove ancora una volta il “noi” si impone su una rigida separazione tra “Io” e “Voi”. Una volta interiorizzato quanto appreso il singolo dirige e coordina il gruppo, propone, sperimenta, integra, modifica, sbaglia… dona sé stesso affidandosi al gruppo e il gruppo si affida a lui. Le attività si chiudono sempre con una rielaborazione dell’esperienza da parte di ognuno per far emergere il proprio vissuto, i propri stati d’animo, pensieri, emozioni, reazioni per dare luce non solo al cosa si è appreso ma anche al come, non solo alla dimensione pratica, esecutiva ma anche alla dimensione emotiva, latente, che ha fortemente condizionato e influito su quanto acquisito. 

Il Maestro Davide è emozionato e i bimbi lo percepiscono. Grazie"